PRESCRITTO IL DIRITTO AL RISARCIMENTO DEL DANNO PER MANCATO O TARDIVO RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE COMUNITARIE

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In seguito all’abrogazione della Legge n. 11/2005 (la c.d. Buttiglione) che regolava il recepimento degli atti dell’Unione Europea all’interno dell’ordinamento nazionale italiano, attraverso la L.234/2012 è stata introdotta una legge di delegazione europea che deve essere presentata alle Camere entro il 28 febbraio di ogni anno con la quale si conferisce al Governo delega legislativa per l’attuazione delle direttive europee e delle decisioni quadro da recepire nell’ordinamento nazionale.

La Commissione europea controlla che le direttive siano applicate tempestivamente e correttamente, infatti ogni direttiva ha un termine di scadenza per essere recepita.

A favore dei cittadini esistono diversi mezzi di ricorso e assistenza che consentono di affrontare questioni inerenti al rispetto di diritti da parte delle autorità pubbliche nazionali degli Stati membri dell’UE.

Un caso emblematico, a proposito del quale sono intervenute recentemente le Sezioni Unite, è quello relativo alla tardiva ed errata applicazione nell’ordinamento interno delle direttive comunitarie n. 75/362/CEE e n. 82/76/CEE che dovevano essere recepite entro il 31.12. 1982 e che riguardavano il riconoscimento ai medici specializzandi laureati in Medicina e Chirurgia di un’adeguata remunerazione.        A ben vedere, lo Stato italiano riconosceva la remunerazione prevista dal D.lgs. n. 257/1991 solo a coloro che avevano i corsi di specializzazione soltanto dagli anni ’91 e ’92, penalizzando coloro che si erano specializzati prima.

Ciò determina l’origine di un diritto al risarcimento dei danni da inadempimento per i medici che hanno frequentato corsi di specializzazione ante ‘91.

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, investite della questione, ripercorrendo le varie tappe della vicenda tra termini di prescrizione del diritto dei medici ricorrenti, che hanno conseguito le rispettive specializzazioni tra il 1983 e 1994, e sospensione degli stessi tramite la proposizione dei ricorsi al TAR, intervenuta nel 2000, si sono pronunciate affermando che il diritto dei medici specializzandi al risarcimento del danno, quando hanno presentato l’azione civile nel 2010, era ormai prescritto.

Milena Adani

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