SEZIONI UNITE: SI’ ALLA STEPCHILD ADOPTION PER I FIGLI NATI ALL’ESTERO CON MATERNITA’ SURROGATA.

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La Corte di Cassazione si pronuncia in tema di riconoscimento dei figli nati con gestazione per altri e lo fa con la sentenza n. 38162/2022 a Sezioni Unite. Questa decisione, che fa giurisprudenza da subito, si applica a tutti i casi, sia alle coppie eterosessuali, sia a quelle omosessuali.

La Suprema Corte stabilisce che i bambini nati all’estero con la maternità surrogata potranno e dovranno essere riconosciuti in Italia come figli di entrambi i genitori tramite l’adozione in casi particolari che richiede l’approvazione da parte di un giudice.

La decisione prende spunto dal seguente caso.

La Corte d’Appello di Venezia aveva ordinato il riconoscimento da parte di entrambi i padri di un bambino nato in Canada con maternità surrogata a mezzo trascrizione dell’atto di nascita canadese.

La Corte di Cassazione ha annullato la decisione della Corte d’Appello decidendo che d’ora in poi i figli nati all’estero tramite gestazione d’appoggio dovranno essere sempre riconosciuti, ma con il mezzo dell’adozione in casi particolari e non più con quello della trascrizione diretta all’anagrafe dell’atto di nascita straniero.

D’ora in avanti, con l’adozione, si aprirà quindi davanti al Tribunale per i Minorenni un procedimento volto a dimostrare l’esistenza di un legame di filiazione tra il bambino e il secondo padre, quello cosiddetto “intenzionale” perché non ha legami di sangue con il figlio.

Questa sentenza, che si basa sui principi affermati nel tempo dalla Corte Costituzionale e dalla Corte europea per i diritti umani, pone in particolare due punti fermi.

Il primo è la non punibilità delle coppie omosessuali che intraprendono all’estero il percorso di gestazione per altri.

Il secondo è che il riconoscimento all’anagrafe tramite trascrizione di atto estero non è più possibile.

Viene trascritto il riconoscimento di un solo genitore- di solito quello biologico- mentre per quello “intenzionale” deve appunto intraprendere il percorso adottivo.

Finché non è concluso il procedimento di adozione i bambini nati all’estero con maternità surrogata hanno un solo genitore. I giudici della Suprema Corte hanno stabilito che il genitore che per primo effettua il riconoscimento non può opporsi all’adozione da parte del secondo che compare sull’atto di nascita straniero, come invece avveniva finora.

Dopo la decisione delle Sezioni Unite i bambini avranno però una tutela parziale in alcune circostanze: non potranno essere riconosciuti in caso di morte del secondo padre prima della conclusione del procedimento di adozione e lo stesso nel caso in cui egli non presenti domanda di adozione.

Dott.ssa Lucia Massarotti

 

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